L’acceso Intraosseo (IO) rappresenta una valida alternativa nello stabilire, in termini di tempo e di efficacia, una linea vascolare diretta per la somministrazione di farmaci e liquidi oltre che per il prelievo di esami ematici. Il suo utilizzo trova riscontro in emergenza in ambito intra ed extraospedaliero sul paziente adulto e pediatrico. Inoltre le linee guida raccomandano questa procedura all’interno dei protocolli ACLS e PALS.
Quando è indicato?
In tutte quelle condizioni in cui il reperimento vascolare è difficoltoso (n.2 tentativi di fallimento posizionamento CVP, tempo > 90sec.) e altre condizioni come: trauma, arresto cardiaco, ustioni, etc
Quali sono le controindicazioni?
- Trauma osseo e/o frattura,
- Infezione locale,
- Protesi,
- Nessun punto di reperimento anatomico,
- IO recente nello stesso osso (eseguito nelle 48/h).
Quali sostanze possono essere infuse?
Tutti i farmaci e soluzioni ad eccezione di chemioterapici e soluzioni iperosmolari. Inoltre possono essere eseguiti es. ematici.
Tempo di permanenza?
IO può rimanere in sito fino alle 24h in attesa di un accesso venoso centrale.
Quali sono le potenziali complicazioni?
- Stravaso,
- Sindrome Compartimentale,
- Infezioni.
Quali sono i siti consigliati IO?
Nell’adulto e nel pediatrico sono consigliati i siti anatomici: Tibia prossimale/distale e Omero prossimale.
Che dispositivi IO posso utilizzare?
- Meccanico: EZ-IO (trapano dotato di n.3 punte di accesso in base al reperimento anatomico),
- Automatico: BIG (Bone Injection Gun) meccanismo a molla dotato di n.2 accessi dedicati al pediatrico e all’adulto,
- Manuale: Jamshidi Needle (aghi di grosso calibro dotati di mandrino, questo dispositivo proviene dai device usati per la procedura di biopsia midollare),
- Sistema FASTx: utilizzabile esclusivamente per via sternale (uso militare).
Aggiornato: 27/04/2023
Sviluppato da: ER-Academy
Documento di interesse: specifico
Relatore: Mattia Bruni