Nella somministrazione di O2 è importante considerare un aspetto fondamentale che l’ossigeno è un farmaco (D. Lgs. 219/06) e che quindi è soggetto ad indicazioni, prescrizione, controindicazioni e possibili effe? collaterali e di sovradosaggio.

Quali sono i pazien7 che necessitano di Ossigenoterapia?
Le indicazioni per la somministrazione di O2 supplementare comprendono l’ipossiemia clinicamente significativa, l’insuff. cardiaca, la dispnea, la cianosi o la presenza di altri fattori di alto rischio per ipossiemia.
Nel trattamento immediato di pazienti critici è importante in prima istanza correggere l’eventuale ipossiemia, per questo O2 va somministrato ad alte dosi con l’obiettivo di raggiungere una SO2 del 94-98%.
Nei pazienti con insufficienza respiratoria ipossiemico-ipercapnica il target di SO2 dovrà mantenersi su 88-92% per evitare di incorrere nella carbonarcosi con rischio di arresto respiratorio.
Nei pazienti con insuff. respiratoria cronica l’utilizzo di O2 è riservato ai pazienti che presentano un’ipossiemia persistente.
Inoltre, nella somministrazione di O2 è importante avvalersi di strumenti come il saturimetro utile per conoscere l’ossigenazione e/o l’emogasanalisi utile nel valutare la ventilazione, identificare la causa del disturbo e monitorizzare l’andamento di risposta all’ossigenoterapia.

Ossigeno terapia
La somministrazione di O2 puoi avvenire mediante sistemi portatili (bombole) o tramite rete centralizzata con dispositivi a muro.
I componenti che fanno parte dell’ossigenoterapia sono la presenza del regolatore per poter erogare l’esatta quantità di O2 (litri/minuto), il manometro che ne indica la pressione o l’ammontare di O2 all’interno della bombola, il flussimetro che indica il flusso gassoso in L/min.
Altri presidi che completano l’erogazione di O2 sono i dispositivi di umidificazione utili per flussi > 2L/min che aggiungono vapore acqueo all’ossigeno da inspirare e riducono la disidratazione delle mucose respiratorie.

Presidi di somministrazione O2
Nei presidi di somministrazione O2 distinguiamo sistemi a basso flusso (O2 viene somministrato con tubo di piccolo calibro) es. cannule nasali, maschera facciale vengono utilizzati per pazienti con FR < 25 a? resp./min, respiro regolare e costante. Sistemi ad alti flussi rappresentano un metodo preciso e sicuro per controllare la FiO2 indipendentemente dallo stato respiratorio del paziente es. maschera di Venturi.

Cannule Nasali: sistema di somministrazione O2 a basso flusso, semplice e comodo, permette al paziente di mangiare e parlare, nessuna ri-respirazione dell’aria espirata. Presentano lo svantaggio della facile dislocazione e che le vie nasali devono essere pervie. Inoltre, non dovrebbero essere usate per lungo tempo con flussi > 6 L/min.

Maschera semplice: garantisce concentrazioni più elevate di O2 (fino al 60%) ma impedisce l’alimentazione e l’espettorazione, può essere utilizzata solo nei pazienti in grado di respirare spontaneamente. È dotata di aperture laterali per ridurre il rebreathing e per garantire l’ingresso di aria ambiente.
Il suo utilizzo deve tenere conto di un flusso di O2 > 5 L/min in modo da consentire il deflusso dalla maschera di CO2 espirata dal paziente.

M. reservoir non rebreather: è costituita da un serbatoio (reservoir) e da una valvola unidirezionale interposta tra la maschera e il serbatoio e una linguetta posta su una delle porte di espirazione su un lato della maschera impedendone l’inspirazione dell’aria ambiente. Inoltre, favorisce concentrazioni di O2 erogato > rispetto cannule nasali, maschera facciale, m. reservoir a parziale rebreather.

M. reservoir a parziale rebreather: è dotata di un serbatoio dove si raccoglie l’ossigeno e questo permette elevate FiO2 (fino al 90%). Circa 1/3 del volume espirato penetra nel reservoir e questo determina un rirespiro di CO2 (per questo si definiscono a parziale rebreathing). Erogano concentrazioni di O2 > rispetto alle cannule nasali.

M. di Venturi: eroga precise concentrazioni di ossigeno, inoltre le concentrazioni di O2 variano dal 24% al 60% e sono fornite da tubi di grosso calibro e da adattatori calibrati. Gli adattatori consentono di miscelare l’ossigeno con aria ambiente aspirata attraverso i fori laterali.
I colori diversi definiscono differenti FiO2.

Tenda facciale: possono sostituire le maschere per O2 quando i pazienti non sono in grado di utilizzare metodi standard di somministrazione dell’ossigeno a causa di lesioni facciali o interventi chirurgici. Inoltre, 0le tende facciali forniscono diverse concentrazioni di O2.

ossigeno terapia

Aggiornato: 11/11/2024
Sviluppato da: ER-Academy
Documento di interesse: specifico
Relatore: Mattia Bruni

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