Le terapie elettriche comprendono la defibrillazione, la cardioversione sincronizzata e il TCP. É fondamentale che per l’erogazione di energia si disponga del giusto presidio elettromedicale.
Defibrillazione può essere automatica esterna se eseguita attraverso DAE (defibrillatore automatico esterno) con l’applicazione di placche sul torace del paziente, l’interpretazione del ritmo cardiaco da parte del DAE e la scarica o shock (se necessario) erogata dal Defibrillatore per mezzo dell’operatore.
Defibrillazione manuale comporta il posizionamento delle piastre o placche sul torace del paziente, l’interpretazione del ritmo cardiaco da parte del professionista sanitario addestrato e infine (se indicato) l’impostazione dell’energia con conseguente shock.
Questa terapia è indicata nell’ACC da TV senza polso o FV.
Per le modalità operative avvalersi delle procedure BLSD o ACLS
Cardioversione Sincronizzata
Terapia elettrica in cui la scarica viene temporizzata o programmata in modo tale che la sua erogazione avvenga al momento della depolarizzazione dei ventricoli (ovvero, durante il complesso QRS).
La modalità operativa prevede l’esecuzione di un tracciato ECG a 12 derivazioni ai fini diagnostici, l’identificazione del ritmo cardiaco sul monitor e conseguente monitoraggio, l’eventuale somministrazione di O2, accesso EV e sedazione (se il paziente è cosciente), l’attivazione del pulsante ’SINC’, la ricerca dei marker sull’onda R (indicano la modalità di sincronizzazione), selezione dell’energia, carica e shock mediante placche o piastre.
Una volta erogato lo shock ricontrollare la traccia ECG del paziente.
Questa terapia è consigliata per pazienti con polso e tachiaritmie instabili come TSV instabile, FA instabile, FluHer atriale instabile.
Per le modalità operative avvalersi delle procedure ACLS.
Pacing Transcutaneo (TCP)
Consiste nell’utilizzo della stimolazione elettrica attraverso apposite placche adesive posizionate sul torace del paziente al fine di stimolare la contrazione del cuore.
La modalità operativa prevede l’esecuzione di un tracciato ECG al fine di verificare la presenza di un ritmo stimolabile attraverso pacing e conseguente monitoraggio, l’erogazione di O2 (se indicato) e il reperimento EV.
Seguono il posizionamento delle placche sul torace del paziente, l’accensione della funzione ‘Pacing’, l’impostazione della frequenza desiderata da 60 a 80 bpm (regolandola poi in base alla risposta clinica del paziente una volta avviata la stimolazione), la regolazione della corrente di uscita [mA] fino ad osservare la comparsa di uno spike prima di ogni complesso QRS (segno di cattura).
Una volta eseguita la ‘cattura elettrica’ è consigliabile valutare la ‘cattura meccanica’ valutando e palpando il polso femorale, il polso brachiale o il polso radiale.
La frequenza del polso palpato nel paziente deve essere almeno uguale a quella del pacemaker. In ultimo allo scopo di rendere la procedura meno dolorosa e fastidiosa nel paziente cosciente si consiglia la somministrazione di sedativi e analgesici.
Questa terapia rappresenta un sistema temporaneo d’emergenza ed è consigliata nella bradicardia emodinamicamente instabile, bradicardia sintomatica refrattaria a terapia con atropina, BAV (di 2 grado tipo II e 3 grado).
La TCP è controindicata in caso di ipotermia grave.
Per le modalità operative avvalersi delle procedure ACLS.
Aggiornato: 30/12/2024
Sviluppato da: ER-Academy
Documento di interesse: specifico
Relatore: Mattia Bruni